Lithic Chords
Lithic Chords
La divisione Steelior con un progetto speciale alla 19ª Biennale di Architettura di Venezia.
Progetto: Lithic Chords
Luogo: Arsenale di Venezia
Progetto architettonico e narrazione: Cristina Morbi / Maetherea
Progettazione ingegneristica: Francesco Banchini
Composizione sonora: Andrea Granitzio / Suono dalla Fondazione Sciola
Progetto supportato da: Cereser Marmi, Stonemasonry Company, Manni Sipre, Macalloy
Foto: Gunther Galligioni, Maetherea
Lithic Chords (Corda Litica) è un’installazione inclusa tra gli special projects della Biennale di Architettura 2025 di Venezia, ideata dall’architetta Cristina Morbi e dall’ingegnere Francesco Banchini.
Realizzata con il contributo di diverse realtà, sia internazionali sia del territorio veronese, l’opera si concretizza in un tavolo lungo 20 metri composto da scarti di marmo, tenuti insieme da tiranti, piedini e lastre in acciaio.
La sua forma slanciata, sostenuta da soli due punti d’appoggio, simboleggia il passare del tempo e, al contempo, esplora la struttura come linguaggio: ogni elemento diventa parte visibile del sistema, trasformando l’ingegneria in arte e invitando alla convivialità, all’interazione e al gioco.
Manni Sipre ha collaborato al progetto fornendo lastre e piedini, realizzati off-site, per il montaggio finale tramite Steelior, la divisione che si occupa di carpenterie metalliche finite pronte per l’assemblaggio.
L’assemblaggio, la saldatura e la verniciatura dei vari pezzi, svolgono un ruolo cruciale come elemento strutturale: la sinergia che si instaura tra i diversi componenti, da un lato la resistenza della pietra e la trazione dell’acciaio dell’altro, sfidano la percezione tradizionale dei materiali ricreando la meccanica di uno strumento a corde in cui, tramite un sistema ben calibrato, forze opposte si mantengono in equilibrio.
Situata all’interno dell’Arsenale di Venezia, in un contesto storico, delicato e difficilmente accessibile, l’opera si distingue per un audace sbalzo strutturale, reso possibile dall’equilibrio tra le proprietà fisiche del marmo e dell’acciaio. Grazie all’impiego di tecnologie off-site, è infatti stato possibile progettare, testare e verificare l’intera struttura prima della sua installazione, riducendo al minimo gli interventi in loco e garantendo da un lato la massima tutela del sito storico, dall’altro l’efficienza in termini di errori ed imprevisti.
Il tema della sostenibilità è affrontato in Lithic Chords da diverse prospettive. L’opera si ispira alla tradizione della Spolia Veneziana, recuperando pietre provenienti da cave dismesse e laboratori di lavorazione, dando nuova vita a materiali altrimenti destinati allo scarto. È inoltre composta da elementi di acciaio, un materiale riciclabile all’infinito. Parte della bellezza del progetto è proprio il principio del design for disassembly: L’opera infatti può essere smontata, ricostruita e adattata a nuovi contesti, trasformandosi in un organismo capace di rigenerarsi nel tempo.